mercoledì 28 aprile 2010

VALENTINA SORDO VINCE IL PREMIO GIOVANE DANZA D'AUTORE

VALENTINA SORDO con la coreografia STOP…AND GO! si è aggiudicata il premio Giovane Danza D’autore Lombardia 2009/2010, del valore di 3.000,00 €. e il premio di 1.000,00 € del gradimento del pubblico che con grande entusiasmo ha preso parte alla finale e ha votato la creazione preferita.

La nomina ufficiale è arrivata martedì 27 aprile 2010 alle 12.30 nella Sala conferenze di Palazzo Reale di Milano, mentre la sera precedente al Teatro Puccini di Milano è andata in scena la finale che ha visto danzare di fronte al numeroso pubblico (300 gli spettatori in sala) e a una giuria internazionale i cinque finalisti: Mattia Castelli con il progetto SUKKUBO., Silvia Alfei con il progetto A (in rewind), Contrappunto_Linee_indipendenti con Bug’s game, Opera_di_polvere con Incipit/TipicN1 con notevole indulgenza e Valentina Sordo con Stop…and go!.

Valentina Sordo avrà ora la possibilità di presentare il proprio lavoro a Ravenna nel settembre prossimo alla Vetrina della Giovane danza d’autore nel festival Ammutinamenti.



LA GIURIA
Eddie Nixon (The Place - Londra)
Luisa Cuttini (Circuito danza Lombardia)
Roberto Casarotto (OperaEstate Festival Veneto)
Francesco D’Agostino (Quelli di Grock - Milano)
Tiziana Arnaboldi (compagnia Tiziana Arnaboldi – Ascona /CH).

LE MOTIVAZIONI
«La Giuria, dopo un’accurata analisi delle cinque proposte, ha deciso in modo unanime di assegnare il premio al progetto che si è distinto per chiarezza d’intenti e semplicità di comunicazione con il pubblico, dimostrando coerenza ed efficacia nelle scelte sceniche e musicali, dando prova di sicurezza nell’interpretazione e di capacità di giocare con i meccanismi teatrali e coreografici, pur mantenendo una costante attenzione alla poetica del gesto».

lunedì 26 aprile 2010

Finale e premiazione

Il conto alla rovescia è terminato.
Stasera, 26 aprile 2010 alle ore 21 i cinque progetti partecipanti andranno in scena sul palcoscenico del Teatro Puccini di Milano (c.so Buenos Aires 33) e saranno giudicati da Eddie Nixon (The Place - Londra), Roberto Casarotto (OperaEstate Festival Veneto), Francesco D'Agostino (Quelli di Grock - Milano), Luisa Cuttini (circuito Danza Lombardia), Tiziana Arnaboldi (Compagnia Tiziana Arnaboldi).

La premiazione del vincitore domani 27 aprile alle 12.30 presso la Saletta Palazzo Reale di Milano (Piazza Duomo)

Un grande in bocca al lupo a Mattia Castelli, Silvia Alfei, Contrappunto, Opera_di_polvere, Valentina Sordo!

venerdì 16 aprile 2010

Opera_di_polvere / Incipit/tipicN1. 26 aprile 2010 Elfo Puccini Milano



Idea: Sara Catellani
Coreografia e interpretazione: Sara Catellani, Francesca Pellanda
Musiche: Fourtet, P. Conte, et al.
Video: Sara Catellani, Pongofilms, Francesco Martignoni
Costumi: Accademia Brera, allievi del corso sul costume di scena
Durata: 15’

Incipit/tipicN1 s’interroga sul rapporto fra il corpo e il testo scritto, fra l’essere umano e l’atto di scrittura. Il focus primario è posto sul paradosso comunicativo insito nello scrivere, inteso come ‘non saper dire’.
In questo luogo sospeso, ogni piano diventa scrivibile, pericolosamente esposto alla possibilità di essere marchiato, segnato, tracciato. In quest’ottica la scrittura non si accontenta più di produrre testi, ma acquisisce la capacità di essere larga, di colare fuori dai margini, di essere appiccicosa, di radicarsi e di vendicarsi, se è il caso…

Contrappunto Bug's Game. 26 aprile 2010 Elfo Puccini Milano




Coreografie Vittoria Brancadoro
Interpreti Vittoria Brancadoro, Alice Guazzotti, Flora Orio
Proiezione video, scenografie e costumi a cura di Accademia di Brera Milano
Progetto realizzato in collaborazione con Daniele Rossi, grafico, e Francesca Gollo, fotografa
Musiche AA VV
Durata 20’

Quando lo spazio vitale di ogni individuo non ha restrizione, l'uomo può decidere di liberarsi da ogni responsabilità sociale, filtrando la realtà attraverso una routine egoistica. Se lo spazio si restringe, ecco emergere nell’uomo tutta la sua fragilità, l’incapacità del confronto e l’inevitabile scontro fisico. Tre danzatrici percorrono due fasci di luce, simbolo della quotidianità meccanica. Al restringersi dello spazio entrano in collisione e questa invasione della sfera privata genera violenza in difesa della propria intimità. Quando ci si ritrova nuovamente in solitudine, l'isterismo lascia spazio alla calma. La mente si svuota lasciandosi libera di riflettere sulle cause delle proprie azioni. Si scopre così che la realtà non è sempre come appare.

Mattia Castelli SUKKUBO. 26 aprile 2010 Elfo Puccini Milano




Progetto e coreografia: Mattia Castelli
Drammaturgia: Mattia Castelli
Interpreti: Mattia Castelli e Simona Colombo
Scene, costumi e video: Letizia Bodini, Mattia Castelli, Barbara Ciriello, Luisa Costi
Musiche: Throbbing Gristle
Durata 11’

Il progetto s’interroga sull’educazione alla cultura imposta dalla società e riflette sulla condizione di dipendenza dell’uomo, partendo dal presupposto che ciascuno di noi ha bisogno di dipendere da qualcuno per affermare la propria autonomia. Alla base della ricerca sul movimento sta il gioco del cubo di Rubik, metafora delle regole con cui l’uomo deve confrontarsi diventando adulto, strutture di organizzazione sociale nelle quali si resta inconsciamente intrappolati. La messa in discussione della struttura del cubo è anche una messa in discussione della propria struttura fisica e giuridica. La sua soluzione, attraverso un preciso codice di movimento basato su sequenze algoritmiche, permette di confrontarsi con lo spazio e indagare la direzione e la dimensione dello spostamento, applicandone le regole al corpo stesso. “Conosci te stesso” è il principio di movimento.

Silvia Alfei A (in rewind) 26 aprile 2010 Elfo Puccini Milano




Progetto, coreografia e interpretazione: Silvia Alfei
costumi: Silvia Alfei, Valentina Chiappini
Musica originale: Andrea Viti
Video: Silvia Alfei, Sabina Grasso
Durata: 20 minuti

A (in-rewind) è un progetto che coniuga tre livelli di comunicazione e sperimentazione: quello coreografico e improvvisativo, quello sonoro e quello legato alle arti visive.
Un corpo che esperisce e vive ogni volta nuove possibilità e limiti, nel tentativo di ri-trovare una condizione di status primevo dove il gesto danzato e la scelta degli accadimenti sono determinati dai sensi e dall'intuizione dell'istante. Un passaggio, un ritorno al qui ed ora, fino a un punto di inizio: potenziale di parola non ancora formulata, potenziale di significato ancora assente, suggerimento al quale tornare per partire, procedere, evolvere, trasformare, ripetere, ricominciare.
A (in-rewind) rivive lo spazio a partire dal corpo, considerandolo il principio della spazialità, dell'intuizione, della comunicazione e della visione.

giovedì 15 aprile 2010

Valentina Sordo / Stop...and go! 26 aprile 2010 Elfo Puccini Milano



Coreografia e interpretazione: Valentina Sordo
Assistente alla regia: Nicola Sordo
Costumi: Accademia Brera, allievi del corso sul costume di scena
Durata: 25’ circa


La performance è una ricerca sulle possibili relazioni tra i linguaggi e gli stili della danza e della comicità, sulla capacità dell’interprete di osare e prendersi in giro, di far fronte con leggerezza e coraggio agli ostacoli che si presentano.
Ciò che avviene in scena è in qualche modo una metafora della vita: progetti, idee e pensieri personali possono essere smentiti inaspettatamente dalla quotidianità. Per non fermarsi e soccombere si è costretti a giocare con gli imprevisti perché diventino opportunità, ad evolvere e creare una danza nuova, inaspettata. Si è costretti ad imparare a ripartire. Stop…and go.

Conto alla rovescia

Manca poco ormai alla finale e la tensione si sente. Valentina, Silvia, Vittoria, Alice, Flora, Mttia, Sara, Francesca si danno da fare senza sosta per raggiungere il miglior risultato..
L'appuntamento con l'assegnazione del premio è lunedì 26 aprile ore 21.00 al Teatro Puccini di Milano, corso Buenos Aires 33.
La serata chiude la III Edizione del Festival Exister, intitolato quest'anno, non a caso, Creazioni (www.exister.it)

sabato 10 aprile 2010

La parola a Serena Marossi

Questa volta è uno dei borsisti, Serena Marossi, a parlare un po' della sua esperienza al Gd'A..


"Il Gd’A è agli sgoccioli e, anche se a distanza, sento l’agitazione che cresce per la serata finale del 26. Approfitto di questo spazio di riflessione sulla mia esperienza da borsista all’interno del premio, per fare un grosso in bocca al lupo a tutti quanti!

Credo sia importante, al termine di un percorso, guardarsi indietro e fare un punto su ciò che si è fatto, vissuto, capito, raccolto o perso.

Grazie al bando sento che il mio progetto è cresciuto e ha preso strade che io non avrei mai pensato o osato. intraprendere. Il confronto, lo scambio, il mettersi alla prova hanno arricchito la mia idea originale.

Alle volte mi sono sentita un po’ persa sotto una pioggia di consigli e stimoli, ma poi tutto si è condensato magicamente attraverso il lavoro di prova in sala. Anche solo assistere alle discussioni sui progetti degli altri, mi ha fornito spunti e appigli. E’ stato interessante veder crescere ad ogni tappa i work in progress di tutti.

Il Gd’a, inoltre, mi ha permesso di allacciare nuove collaborazioni, fra cui quella con il danzatore Andrea Valfrè e con il musicista Alberto Boccardi, che hanno contribuito a portare nuova vita al progetto.

Son felice di aver potuto concludere la mia esperienza con una dimostrazione aperta al pubblico nella serata del 27 febbraio a Bergamo. Dance in progress è stata l’occasione non solo per mostrare ad un pubblico i nostri lavori in fase di costruzione, provandoli in scena, ma anche per dare visibilità alla giovane danza d’autore, che stenta a trovare spazi di espressione nella mia città. L’organizzazione stessa della serata è stato un momento fortemente formativo. Credo che per un danz’autore di oggi sia fondamentale riuscire a comprendere e a gestire anche l’aspetto organizzativo degli eventi di danza. Autore, quindi, non solo artefice di ciò che avviene sulla scena, ma anche attivo nel creare occasioni di visibilità per la danza contemporanea nella società di oggi. A Bergamo ho potuto verificare anche la fatica del momento organizzativo, nella mediazione continua fra le diverse esigenze delle parti in gioco.

Nonostante le difficoltà, la giornata di prova e la serata stessa si sono svolte in un clima di forte collaborazione e sostegno reciproco e ringrazio le ragazze che hanno partecipato per essersi messe in gioco e in danza nella piccola Bergamo. Credo sia stata un’esperienza positiva per il gruppo e son contenta di aver potuto percorrere una parte del percorso Gda, anche se da semplice borsista.

In bocca al lupo ancora ai protagonisti ora!"


lunedì 22 marzo 2010

Mèlanie Demers incontra il Gd'a

Un altro bel momento di crescita è offerto ai partecipanti del Gd'a lunedì 22 presso la Scuola di Teatro Quelli di Grock
I 'gidini' incontrano infatti Mèlanie Demers e hanno la possibilità di confrontarsi con la coreografa canadese per suggerimenti e consigli sul lavoro, oltre che per seguire una lezione di tecnica con lei.

Mercoledì 24 marzo alle ore 21.00 (Teatro i, via G.Ferrari - Milano) Mèlanie Demers presenta la performance Les Angles Morts, un lavoro che mette in scena lo sforzo di osservare a fondo per riuscire a scorgere in tutti gli angoli‚ anche quelli “morti”‚ quei piccoli ma importanti dettagli che ci rendono tutti uguali ma allo stesso tempo perfettamente diversi.
La performance‚ creata in un contesto internazionale‚ è stata realizzata da Mélanie Demers con il supporto del compositore e danzatore Jacques Poulin−Denis e del coreografo sud−africano Boyzie Cekwana.

Diplomata presso l’Ateliers de Danse Moderne di Montrè́al (LADMMI), Mélanie Demers nel 1998 entra a far parte della compagnia O Vertigo‚ diretta da Ginette Laurin, e parallelamente inizia la sua attività coreografica attivando spesso collaborazioni con altri giovani coreografi e fondando la compagnia-progetto Mayday.
Sempre attenta a conciliare aspirazioni artistiche ed impegno sociale, nel 2005 vince la borsa di studio Unesco−Aschberg e realizza una residenza di 6 mesi a Nairobi grazie alla quale riconsidera il suo approccio alla danza evidenzindo lo spazio che essa ha e il ruolo che può rivestire nella società.

Per chi fosse interessato, ulteriori informazioni su Mèlanie Demers e la sua compagnia Mayday sono consultabili sul sito www.diagramme.org




mercoledì 17 marzo 2010

Il Gd'a ringrazia

Il Gd'a ringrazia Tiziana Arnaboldi per la residenza offerta ai partecipanti e per il tempo, i consigli e l'attenzione dedicati ai progetti in fase di elaborazione.

lunedì 15 marzo 2010

A loro la parola #3

E' il turno del collettivo Contrappunto (alias Vittoria Brancadoro, Alice Guazzotti e Flora Orio), sentiamo cosa hanno da raccontare sul loro percorso..

"Nonostante fosse solo una presentazione di lavori in progress, la serata di Bergamo si è dimostrata un'ottima vetrina per tutti noi partecipanti. Il pubblico è stato molto recettivo e ci ha accolto con interesse superiore alle aspettative, facendo un sacco di domande su noi e sui nostri obiettivi, chiedendoci spiegazioni sul lavoro, esprimendo opinioni su ciò che aveva appena visto. Un confronto aperto molto costruttivo!

Certamente ci sono state anche altre occasioni di scambio tra noi partecipanti e il periodo di residenza ad Ascona, da Tiziana Arnaboldi, è stata una di queste. Qui siamo stati in contatto l’un l’altro in un luogo ‘neutro’, dove abbiamo potuto spogliare i progetti delle vesti sin qui indossate e cucirne addosso delle nuove, suggeriteci da Tiziana, che ci hanno portato a vedere i nostri lavori sotto altri punti di vista, anche una volta tornate a Milano. Di giorno ci si confrontava in sala prove e la sera si aprivano dibattiti su tutto ciò che riguarda il nostro lavoro, inteso, in generale, come danza. Ognuno ha il suo modo di vivere la danza, di analizzarla, di crearla, ed è sempre molto interessante poter confrontare i diversi punti di vista, perché non ne esiste uno solo, per fortuna!

La nostra compagnia, Contrappunto, è nata con l'intento di trovare nuove vie espressive nella danza contemporanea e crediamo che il Gd'a sia un buon punto di partenza; non lo viviamo come un concorso, ma come un'opportunità per mettere a frutto le nostre idee.

Il tempo è volato dall’inizio del progetto e ormai siamo in dirittura di arrivo (la premiazione è il 26 aprile all’interno del Festival Exister 2010, ndr), il tempo stringe e in noi c'è la voglia di far crescere, migliorare e puntualizzare il progetto Bug’s game. Ora ci prepariamo per andare in sala prove, chissà cosa nascerà oggi..."


giovedì 11 marzo 2010

Un po' di foto

Questa volta voglio che siano le immagini a parlare...una carrellata di gesti catturati da Marco Bonati durante la serata di Bergamo del 27 febbraio.
In attesa di leggere le impressioni dei partecipanti...


Cercando il due
progetto di Serena Marossi




Bug's game
Progetto di Contrappunto




A (titolo in via di definizione)
progetto di Silvia Alfei


domenica 21 febbraio 2010

Dance in Progress: il Gd'a approda a Bergamo

Si sapeva da un po’, ma ora è tempo di annunciarlo ufficialmente. Il 27 febbraio Silvia Alfei, Serena Marossi, Contrappunto e Valentina Sordo saranno in scena all’Auditorium di Bergamo per Dance in Progress - progetti coreografici di danza d’autore, presentato grazie alla preziosa collaborazione del CSC Anymore. Un bel legame che il Gd'a stringe con una realtà italiana particolarmente attiva e un altro bel banco di prova, dopo quello offerto dalla maratona Purosangue prima di Natale, che i ragazzi stanno aspettando con la giusta dose di eccitazione tra una prova e l’altra.
Vedremo come reagirà il pubblico di Bergamo, anche perché aprile si avvicina a grandi passi e il verdetto finale che decreterà il vincitore del progetto incombe.
Come sempre…buon lavoro a tutti e dateci dentro!

Per chi fosse interessato ad assistere: CSC Anymore 035 224700

Se l'arte incontra la realtà...

Ricordo un incontro Agis-Federdanza in cui qualcuno saggiamente consigliò alle compagnie presenti di imparare al più presto ad occuparsi degli “aspetti di realtà” che accompagnano anche le carriere artistiche. Era in effetti emerso come INPS, Enpals, Siae, P.IVA fossero argomenti piuttosto ostici e ancora poco conosciuti dai più.

Per ovviare a lacune pericolose per la sopravvivenza nel mare tempesta della normativa in materia di spettacolo, il 2 febbraio scorso Mario Nuzzo, esperto amministratore di compagnia oltre che promotore del progetto Gda, ha offerto ai giovani partecipanti una vera e propria lezione su fiscalizzazione, diritto e contributi.

Temi complessi che hanno richiesto grande attenzione da parte dei presenti e hanno giustamente suscitato domande, dubbi e perplessità soprattutto da parte di chi si è appena costituito in associazione culturale o ha intenzione di farlo.

Trovata una risposta ad ogni quesito, alla fine la soddisfazione era grande, dato che non sempre si ha la possibilità di disporre di un vero e proprio “consulente” personale che dia chiarimenti e suggerisca il da farsi caso per caso.

Non mancava certo un po’ d’ansia nel muovere i primi passi nel mondo della burocrazia, ma… anche questa è fatta!

venerdì 29 gennaio 2010

A loro la parola#2

Questa volta è Mattia a trovare qualche minuto da dedicare alle parole e a qualche riflessione sul suo progetto (che cambia titolo: Sukkubo, messa in scena del progetto Kane.ILOVESOCRATE).

Gli chiedo della complessità concettuale alla base del suo lavoro e della fase in cui si trova la produzione e quello che sgorga è un fiume in piena di parole dense di significato. Domande nelle domande che faranno riflettere qualunque artista alle prese, come lui, con la creazione. Primi su tutti i suoi compagni di viaggio.

“Il tema di questa mia prima creazione (“risoluzione del cubo di Rubik attraverso movimento algoritmico umano” ndr) ha una complessità contingente e ineluttabile, tanto da diventare in un certo senso emblema delle difficoltà sottese a qualunque processo creativo. E’ la difficoltà stessa a stimolare me e la mia aggressività emozionale (intesa, come in Latino, come mettersi in moto andare verso qualcosa/qualcuno). Sembrerà lapalissiano, ma per esprimere/comunicare un concetto complesso è proprio dalla più stringente complessità che si deve passare. Inoltre la difficoltà e il senso di costrizione sono alla base della nostra vita sociale, fatta di regole e strutture fisse, di omologazione, aspetti anch’essi affrontati nel mio lavoro…

Avendo una formazione principalmente teatrale, non so cosa significhi guardare il processo di creazione dal punto di vista di un danzatore propriamente detto. La danza è per me innanzitutto veicolo espressivo e il mio corpo uno strumento ad essa asservito. Ecco allora che da un lato c’è la ricerca sul movimento (che nel mio caso prende vita dall'interpretare un codice algoritmico) e dall'altro la resa scenica attraverso la quale tale ricerca acquista un significato espressivo. Altrimenti perché andare in scena? Qual è la necessità, se non comunicare, trasmettere dei contenuti? Ogni opera d'arte deve innescare delle riflessioni, non può essere semplice intrattenimento.

Quello in cui mi muovo è un percorso d’indagine creativa che alterna momenti felici e difficili. E’ uno stato di crisi perenne in cui c’è un tempo per tutto, c’è un tempo per far sedimentare gli elementi in gioco, per dare forma al contenuto. E’ dalla crisi che nasce la svolta, la crisi è movimento, cambiamento, quello che conta è avere la consapevolezza del processo in atto e mantenere chiarezza d’intenti”.

Due parole anche sull’esperienza al GdA, su pregi e difetti del percorso…

“Il GdA è un'ottima opportunità di crescita, sto incontrando molte persone con le quali relazionarmi e mettere in discussione il progetto. E' sempre utile sentire i differenti punti di vista di tutor e compagni, anche quando in apparenza mettono in confusione invece di aiutare. Fino ad ora è stata un’esperienza positiva, fatta forse eccezione per gli incontri con il pubblico avvenuti a dicembre, che ho percepito come prematuri, troppo violenti per un lavoro che ancora risiede in uno stato germinale ed è fragile, facilmente corruttibile.

Se poi dovessi avanzare un suggerimento, chiederei che l’offerta formativa (i ragazzi seguono lezioni di danza con diversi coreografi ndr), sia messa a punto in modo da renderla maggiormente aderente al percorso personale degli artisti e alla loro ricerca, in modo da non essere solo un utile strumento fisico e tecnico, ma anche una marcata occasione di crescita”.

giovedì 7 gennaio 2010

Grazie

Il premio Gd'a Lombardia vuole ringraziare l'Associazione Pier Lombardo per la preziosa opportunità offerta ai partecipanti con la Maratona Purosangue, presentata il 19 dicembre 2009 presso l'Accademia Pier Lombardo in via Cadolini a Milano.
Un ringraziamento particolare per la disponibilità e il sostegno offerto al progetto Gd'a va a Susanna Beltrami, direttrice dell'Accademia e Costantino Pirolo, coordinatore artistico della manifestazione.

I primi passi in scena

Prova superata per Silvia Alfei, Mattia Castelli e Valentina Sordo, i tre “gidini” che si sono lanciati nella mischia della Maratona Purosangue presentata dall’Associazione Pier Lombardo il 19 dicembre scorso. Il pubblico pare infatti aver bene accolto i brevi ma gustosi assaggi proposti nei 15 minuti a loro disposizione, in una sorta di inconscio dejà-vu della selezione di ottobre in cui i minuti disponibili erano solo 10.

Ciò che è andato in scena è un concentrato d’idee da cui cominciano ad emergere immagini più definite. Colpisce chi segue il progetto dall’inizio (come la sottoscritta) il vedere come il processo creativo stia andando avanti in modo evidente per tutti, anche se per ciascuno in modo diverso. Silvia pare molto più presente al proprio lavoro rispetto a qualche settimana fa, il suo corpo e il suo movimento stanno acquisendo maggiore incisività dopo una fase in cui, almeno superficialmente, sembrava ancora alla ricerca di un percorso chiaro da seguire, di un modus operandi preciso. Mattia, alle prese con un lavoro di notevole complessità semantica, ha avuto la possibilità di disporre di alcuni allievi dell’Accademia Pier Lombardo per testare il suo marchingegno ispirato al cubo di Rubik e chiarirne alcuni aspetti, ma focalizzare il nucleo drammaturgico centrale resta una questione spinosa. Valentina ha dato invece completo sfogo alla sua verve comica, riservando agli spettatori un finale di serata assolutamente coinvolgente; i tempi comici innati della protagonista sono il punto di forza di un progetto che deve però ancora puntualizzare successione, modi e sviluppo dei suoi “incidenti di percorso”.

Un preludio (e un banco di prova certamente utile) alla serata del 23 dicembre al Teatro Out Off, in cui i 5 progetti selezionati sono stati presentati al termine di alcuni giorni di studio tecnico su luci e messa in scena.